Tutto vero! Tomas Woldetensae dalla JPJ Arena al Pala Leombroni.

21.07.2021

di Massimo Renella

     A vederla esternamente la John Paul Jones Arena di Charlottesville, di proprietà dell'Università della Virginia, mostra una struttura tanto imponente da ricordare, credo volutamente, un'arena gladiatoria. Con i suoi 14.593 posti a sedere, funge da sede dei Virginia Cavaliers, campioni NCAA nella stagione universitaria precovid ed è noto in tutti gli States come i tifosi, che affollano le sue tribune, si mostrino sempre del tutto coerenti con l'architettura dell'arena, dato che non hanno rivali per il frastuono "aggressivo" che producono durante le gare interne. Testimone attendibilissimo del clima intimidatorio che si vive all'interno della John Paul Jones Arena è stato il mitico coach Rick Pitino, che non a caso ha chiuso la sua carriera con uno score di tre sconfitte in tre gare al JPJ e che ha definito il tifo degli Wahoo come "il più grande vantaggio mai prodotto da un campo di casa, dato che i tifosi dei Cavaliers sembrano letteralmente sovrastare dal primo all'ultimo secondo la panchina avversaria".

    Lunga è la distanza che separa la John Paul Jones Arena di Charlottesville dal Pala Leombroni di Chieti, Una distanza non solo geografica e di sicuro grande quanto lo stupore che può suscitare la notizia di un giocatore che indirizzi la propria destinazione, partendo dal glorioso campionato universitario NCCA per approdare sino alle umili sponde della nostra A2. Ma è ufficiale, Tomas Woldetensae, ex Virginia Cavaliers, cresciuto all'ombra della Torre degli Asinelli e  si badi bene italianissimo, a dispetto di un cognome eritreo lungo quanto i suoi 196 centimetri di altezza,, nella prossima stagione giocherà tra le fila della Lux Chieti basket 1974. Tutto vero, nessuna fake, ma la notizia ha del clamoroso, perché tutti i ben informati attendevano che questo talento classe '98, convocato da coach Sacchetti per vestire l'azzurro "sperimentale e di morbidissima mano mancina, fosse ormai prossimo ad allocarsi in A1, visti i corteggiamenti serrati di Cremona, Fortitudo e Reggio Emilia. Trattative, in verità, tutte sfumate, una dopo l'altra, unicamente a motivo di garanzie di minutaggio limitate a soli 8/10 minuti per gara. Troppo poco per l'esuberanza, l'ambizione e la qualità di un ragazzo che nella scorsa stagione ha militato tra le fila dei campioni NCCA. Panchinaro addetto in gara a roteare asciugamani? No grazie!

    Bravi, allora, quelli della Chieti Basket a sondare, a fari spenti, il terreno sin da maggio, quando su segnalazione di coach Maffezzoli è iniziato il percorso di avvicinamento e di corteggiamento nei confronti di Woldetensae. Si è così giunti nei giorni scorsi a raggiungere un accordo garantito dall'ennesimo avvallo economico controfirmato dal Presidente della Lux Chieti Basket Gabriele Marchesani. Un accordo vale la pena di sottolineare che poggia su una cestistica "corrispondenza d'amorosi sensi" tra lo stesso Woldetensae e il buon Maffezzoli, liaison nata proprio quando i due ebbero modo di conoscersi e di apprezzarsi, in occasione di una convocazione azzurra allargata a tutti i giovani italiani di belle speranze. In quel frangente Maffezzoli ebbe l'opportunità, infatti, di valutare appieno le qualità di Tomas, un giovane talento da rodare ed avviare verso una carriera di sicuro successo, un talento da preferire rispetto ad altre soluzioni di "usato sicuro". Una scommessa del tutto in linea con il progetto complessivo della Lux Chieti 21/22, plasmare al meglio una squadra giovane e zeppa di grandi qualità potenziali. Dieci ragazzi, tutti utili alla causa, tutti di gamba veloce, tutti con punti nelle mani e con tanta tanta ambizione. Roster completo, si aprano al più presto i battenti del Pala Leombroni, che per dimensioni e pennants di sicuro non vale la John Paul Jones Arena ma che di certo può eguagliarla nel sostegno caldo e avvolgente dei suoi tifosi.

P.S.

Mi sono documentato la JPJ Arena non è dedicata, come ingenuamente supponevo, al mitico bassista dei Led Zeppelin John Paul Jones bensì  all'omonimo padre di un ex studente della University of Virginia, il quale ha donato ben 35 dei 185 milioni di dollalr utili per edificarla. Caro papà!

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